Evitare la classificazione come spam o junk

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Elevata efficacia di recapito grazie al nostro stato di membro di CSA

Rapidmail è membro della CSA (Certified Senders Alliance), siamo presenti, infatti, nella whitelist presso fornitori di servizi web leader come 1&1, GMX, web.de, Arcor, Freenet, yahoo o Lycos, e per tale ragione i filtri spam di norma non si attivano. Affinché ciò accada dipende però anche dalla qualità del mailing, vale a dire, dovreste comunque sempre evitare di inserire o creare dettagli che sono considerati tipici dello spam.

Quali misure devo adottare affinché il mailing non finisca nella cartella dello spam?

1. Non scrivete tutto l’oggetto dell’email solo con le lettere maiuscole, ad es.: “LE NOSTRE OFFERTE SPECIALI DI GENNAIO”

2. Non inviate mailing che contengano soltanto immagini, bensì fate sì che il rapporto tra immagini e testo sia equilibrato.

3. Non inserite l’indirizzo email del destinatario nel campo dell’oggetto dell’email.

4. Evitate le tipiche espressioni o termini impiegati negli invii spam oppure termini simili (ad es. “Guadagna denaro”, “Gratuito”, “Avete vinto un premio”).

5. Non usate alcun Java-Script nel vostro codice HTML.

6. Non usate indirizzi del mittente del tipo “freemail” usate bensì un indirizzo personalizzato con il vostro domain, ad es. info@vostrodomain.it.

7. State attenti alla vostra qualità degli indirizzi, troppi destinatari non validi nuocciono alla vostra reputazione.

8. Non inviate in nessun caso mailing a destinatari con indirizzi acquistati o “trovati e archiviati”.

 

Come posso controllare già prima dell’invio una potenziale classificazione come spam?

Prima dell’invio, al termine del processo di creazione e configurazione del mailing, viene eseguita automaticamente una possibile classificazione in base ad un Rating (valutazione) riguardo allo spam. Il miglior valore è “0.0”, quello limite è di 5.0 punti. Nel nostro esempio abbiamo un valore di 2.5, ciò significa, esiste un pericolo elevato che il mailing finisca nello spam.

Se riscontrate un valore superiore allo 0,0 potete fare click nello “Spam-Rating” per conoscere i dettagli. Saranno visualizzati, quindi, i motivi della classificazione come spam. Nella nostra newsletter è evidente la presenza di una parola che rimanda palesemente ad un tipico termine spam o è simile ad esso:

Talvolta i motivi che sono causa della classificazione come spam, qui elencati, sono in un certo grado a volte difficili da decifrare, ma se qualcosa sarà poco chiaro il nostro team dell’assistenza vi aiuterà volentieri, basterà prendere contatto all’indirizzo: support@rapidmail.it

Non vi sembra che siano presenti elementi “strani” nella newsletter e, nonostante ciò, essa finisce nello spam?

Ecco i possibili motivi:

Un filtro definito e configurato manualmente:
Il destinatario ha marcato in passato come spam un mailing che contiene termini – “segnali” simili a quelli contenuti nella presente newsletter. Noi non possiamo agire su questo fattore, il destinatario dovrebbe però in tal caso assolutamente marcare come non-spam l’email da voi inviata e classificata come spam, affinché il prossimo invio possa avvenire senza problemi.

Un invio interno nell’ambito aziendale (invio interno):
Inviate da un domain aziendale nome1@impresa.it allo stesso domain nome2@impresa.it Ciò verrà interpretato facilmente dal server della posta in entrata come un problema di sicurezza, l’email finisce nello spam oppure talvolta il server la blocca senza lasciarla transitare. Trovate una descrizione di questo tema con approcci a una possibile soluzione qui.

Nessuno dei motivi indicati è presente, il mailing finisce tuttavia nella cartella spam del destinatario?

In tale caso potrebbero forse aiutarci le informazioni sull’header del mailing.

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